Consultorio Familiare | L’ABC del genitore 2.0
Ti aiutiamo a risolvere difficoltà mediche, personali, familiari, di coppia ed educative. Mettiamo a disposizione consulenti familiari, pegadogisti, psicologi ed un ginecologo.
Consultorio Familiare, Misericordia di Empoli
22079
post-template-default,single,single-post,postid-22079,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,select-theme-ver-3.6,popup-menu-slide-from-left,wpb-js-composer js-comp-ver-5.0.1,vc_responsive
 

L’ABC del genitore 2.0

L’ABC del genitore 2.0

“Quanto è difficile fare il genitore al tempo dei social networks!”

 “Com’è cambiato il rapporto tra me e mia figlia da quando gli ho regalato lo smartphone!”

 “Come mi devo comportare quando mio figlio si chiude in camera col tablet?”

 

Quanti interrogativi e quanti dubbi sono presenti nelle menti dei genitori dei ragazzi di oggi, genitori talvolta molto lontani, altre volte troppo vicini al modo di pensare della generazione dei “millenials” (termine che identifica i ragazzi nati dagli anni 90 in poi).

 

Senza dubbio possiamo dire che Internet e le varie tecnologie portatili complicano la vita del genitore, che davanti a questo nuovo fenomeno rimane indeciso sul da farsi.

In molti utilizzano la strada dell’omologazione, consapevole o meno, e si destreggiano tra le varie piattaforme digitali in maniera disinvolta, non curandosi dei pericoli della navigazione.

Altri invece, preoccupati oltremodo da questo mondo virtuale, utilizzano la strategia del divieto, precludendo al figlio la possibilità di iscriversi a Whatsapp o a Facebook fino alla maggiore età.

 

Non sta a me insegnare l’arte della genitorialità, per inciso il mestiere di gran lunga più difficile al mondo, per questo motivo vorrei proporvi una ricerca estremamente interessante che in tal senso può aiutarci.

Nel 2014 è uscito uno studio americano (gli americani…sempre loro!) fatto da una ricercatrice della New York University, Danah Boyd, che viene in aiuto dei genitori 2.0.

Smontando alcuni stereotipi di questo rapporto, la Boyd stila un elenco di consigli per tutti quei genitori che vogliono affrontare serenamente questo tema coi figli.

 

Ecco alcuni suggerimenti che questa ricerca (frutto di dieci anni di lavoro!) ci concede:

  • Rilassatevi, non siate ansiosi. La Rete ed Internet non devono essere fonti di ansia; passare questo tipo di messaggio al proprio figlio è lesivo per la sua serenità. Un approccio sereno alle tecnologie da parte del genitore incentiva la stessa serenità nel figlio. Favorire il dialogo e capire cosa tuo figlio cerca in Internet è una strategia efficace che allontana in lui l’idea di esser controllato e di conseguenza scongiura stratagemmi, non sempre ortodossi, per arginare questo controllo.

 

  • Favorite una rete di adulti di cui si può fidare. Spesso gli adolescenti provano vergogna nel porre certe domande o parlare di certi argomenti coi propri genitori. Relazioni amorose, sesso ed emancipazione sono i temi più caldi per questi giovani ragazzi, che iniziano in questa fase a camminare da soli. Se attorno a sé il ragazzo ha adulti (come zii, cugini, fratelli maggiori e in generale persone adulte) che possono creare una valida alternativa alle figure genitoriali, questo eviterà di cercare certe risposte in luoghi virtuali non sempre protetti.

 

  • La password nel salvadanaio. Siete genitori che pretendono le credenziali dei siti e dei Social frequentati da vostro figlio? Lo pedinate in molte delle sue attività in Rete? Desistete da questa tentazione! Nella maggior parte dei casi questo creerà in lui un senso di sospetto che porterà alla creazione di stratagemmi per divincolarsi da questo controllo (come la creazione di profili falsi). Piuttosto, come indica la ricerca, comprate un salvadanaio e depositatevi dentro tutte le password di famiglia, con la promessa di rompere il contenitore solo in caso di emergenza.

 

  • Insegnate come ci si comporta in pubblico. Spesso i ragazzi non adottano molti filtri quando condividono o scrivono di sé sui Social. Non curanti delle ripercussioni future postano qualsiasi cosa, senza pensare al fatto che Internet ha una memoria illimitata e un pubblico sconosciuto. Piuttosto che impaurire i vostri figli o impedire la possibilità di accedere a tali siti, parlate del significato che la condivisione virtuale può avere. Informate i ragazzi sulle potenzialità e sui pericoli di Internet e soprattutto….date il buon esempio! Prima di condividere un messaggio o un post sui Social è bene chiedersi sempre: che messaggio sto passando a mio figlio?

 

In estrema sintesi potremmo dire questo: utilizzare un atteggiamento persecutorio nei confronti delle attività online del figlio può senza dubbio creare un effetto controproducente;

un atteggiamento estremamente rilassato invece, può esporre il proprio figlio a pericoli inaspettati.

Per usare una citazione aristotelica

In medio stat virtus

….sta dunque al genitore trovare questo equilibrio!

Commenta il post

Giammarco Simoncini

Sono Giammarco Simoncini, dottore in Psicologia Clinica e Gestalt Counselor. Nel 2013 prima e nel 2015 poi, mi laureo all’Università degli studi di Pisa in Psicologia. con due tesi che affrontano l’argomento della dipendenza da Internet e Social Networks. Negli ultimi anni porto avanti questo nuovo argomento con conferenze e convegni nelle varie scuole e associazioni. Lavoro come counselor, nel mio studio privato, strutturando percorsi di crescita personale, principalmente rivolti ad adolescenti e giovani adulti.